martedì 15 dicembre 2009

Tartaglia e Berlusconi. La statuetta che finisce in testa a tutti gli italiani.

berlusconi-tartaglia Chi aspira ad uno Stato democratico deve condannare e ripudiare ogni tipo di violenza.

Anche se Berlusconi per molti può non rappresentare affatto il concetto di democrazia, ciò non giustifica in nessun modo l’azione del folle che gli ha spaccato la faccia.

TARTAGLIA HA FATTO UNA STRONZATA –
Solo uno squilibrato (quale sembra sia l’attentatore) può pensare che un atto di violenza nei confronti di un avversario politico possa in qualche modo giovare alla propria causa.

LA REAZIONE - Com’è consueto, occasioni di questo tipo finiscono per diventare pretesto per restringere le libertà democratiche in nome della ‘sicurezza’.

SICUREZZA E CENSURA - Dopo che Bossi ha definito l’accaduto “atto terroristico”, il ministro Maroni annuncia che nel prossimo consiglio dei ministri presenterà norme urgenti su manifestazioni e siti internet. Quindi è facile prevedere limitazioni alla libertà di manifestare il dissenso politico, in piazza e in rete.

Poco importa che persino i servizi segreti hanno sottolineato che quello di Tartaglia è “un gesto isolato e scollegato da qualunque altro soggetto o volontà politica”.

UN PREMIER VULNERABILE? – Sarebbe interessante conoscere l’opinione del Copasir su come è stata gestita la sicurezza personale del presidente del Consiglio.

Com’è stato possibile che una persona abbia potuto agire totalmente indisturbata, in mezzo a decine di agenti scelti tra i massimi esperti in sicurezza e intelligence, attentando al premier in un modo così rudimentale? Perché, una volta colpito, il presidente non è stato immediatamente portato via nonostante nessuno al momento poteva sapere se si trattasse di un’azione organizzata, magari con la presenza di altre persone, eventualmente armate?

Credo sia utile ribadire due concetti:

Nessuna giustificazione per chi compie atti di violenza, e massima solidarietà umana nei confronti di chi li subisce.

La politica allo stesso tempo dovrebbe evitare la volgare tentazione di strumentalizzare questo tipo di eventi, tramutandoli in pretesto per restringere il campo delle libertà democratiche.

1 commento:

  1. discutevo vcon un amico prorpio della strumentalizzazione della tv, ormai (per parafrasarlo) ci danno bastone e carota per farci credere di essere liberi, bisognerebeb fare come faceva la gialappas in questo video http://www.youtube.com/watch?v=hkSP6luaLSg

    RispondiElimina